A flexibilização do direito do trabalho e seu controle pelo movimento sindical

Abstract

Bisogna ammettere che, al fine di raggiungere e conseguire i propri obiettivi primari, il diritto del lavoro si è sempre evoluto per attenuare la disparità tra i due poli del rapporto di lavoro. Nel modello economico mondiale, tuttavia, la flessibilità che fino ad allora si stava dirigendo verso la tutela del lavoratore, che copre un rapporto di lavoro con una coperta protettiva, ha cominciato a incoraggiare i lavoratori a modifiche dannose, muovendosi nella direzione opposta della traiettoria storica del diritto lavoro, l'argomento della necessità di garantire il "diritto fondamentale al lavoro", senza la quale la legge sul lavoro in sé non sarebbe giustificato. In questo modo, il collegamento flessibile al "diritto fondamentale al lavoro", aggiunge un legale e legittimo che inizialmente vestito esclusivamente per fini economici. In questo scenario, il fenomeno di rilassamento si presenta come una feroce e inarrestabile, ma che dovrebbe essere controllato in modo che i diritti minimi del lavoro, non deve essere profanato ad ogni costo. Il principio sarebbe per lo Stato per ottenere un equilibrio tra gli interessi contrastanti di "capitale e lavoro." Tuttavia, con il rapporto di lavoro, la situazione è diversa, ecco un altro istituto che ha un ruolo e potere così rilevanti come quelle dello Stato, se non maggiore, vale a dire, l '"Sindacato", precursore del diritto del lavoro stesso e ha la sensibilità necessari per l'attività. Accade che, prima delegando ai sindacati questa difficile missione, è necessario rivitalizzare e l'internazionalizzazione del sindacalismo, che è indebolita, e che sia effettivamente garantita piena libertà di associazione. E 'a questo punto che lo studio del diritto comparato è rilevante, soprattutto italiano.